© alab'Arte snc di R.Chiti e G.Finazzo - P.IVA 01383030507
Laboratorio: Via Orti di Sant'Agostino, 28 - Volterra
Esposizione: Via Don Minzoni, 18 - Volterra
Dal punto di vista chimico l'alabastro è un semplice sale; si tratta infatti di un solfato biidrato di calcio la cui formula grezza è: CaSO4 2H2O. Dal punto di vista mineralogico è una varietà microcristallina di gesso: questo sta a significare che i cristalli che compongono il corpo alabastrino sono talmente minuti da non poter essere visti se non con il supporto di adeguati strumenti ottici.
I microcristalli di gesso sono isorientati e consentono il trasferimento della luce da cui il termine di Pietra della luce. L'Alabastro ha proprietà fisico-meccaniche che la collocano tra i materiali teneri (2°-3° grado della scala di Mohs). Ciò lo rende, insieme alla tessitura cristallina, facilmente lavorabile.
Dal punto di vista litologico il gesso è una "evaporite" vale a dire una roccia sedimentaria di deposito chimico in ambiente di mare ultrasalato.
Il gesso infatti si separa dall'acqua quando il tasso di salinità, che di norma è intorno al 35%, arriva ad una concentrazione di 170/180 g/l.
Dal punto di vista tipologico si hanno quattro tipi fondamentali di alabastro:
L'Alabastro si presenta in blocchi ovoidali, detti arnioni, incassati in una matrice argilloso-gessosa. L'arnione si estrae scalzandolo dalla roccia e liberandolo dal guscio che lo riveste e, una volta completamente ripulito (pettinato), viene inviato alla lavorazione.
Essendo una pietra delicata e relativamente morbida e porosa, non deve essere conservata a diretto contatto con gli agenti atmosferici, né troppo vicino a fonti di calore (infatti per quanto riguarda le lampade, bisogna usare luci fredde).
Sculture: dopo averle pulite delicatamente dalla polvere con un pennello asciutto, se si rende proprio necessario, basterà lavarle con dell'acqua semplice o leggermente saponata (sapone neutro). Lasciar asciugare a temperatura ambiente.
Oggettistica varia: questi oggetti, normalmente già trattati ad olio e cera, vanno spolverati con pennello o straccio leggermente inumidito, fatti asciugare, e quindi unti, sempre con pennello, usando olio di vaselina, od olio neutro. Una volta fattolo assorbire, pulire l'eccedenza rimasta con un panno morbido.